Perché allenare la mente?

Allenare la mente significa lavorare per il potenziamento della performance sportiva.
La Psicologia dello Sport nasce dall’unione di due discipline: Psicologia e Scienze dello Sport. Si sviluppa in Italia negli anni ’60 con il primo Congresso Internazionale di Psicologia dello Sport, tenutosi a Roma nel 1965.
Capita spesso che le richieste di sostegno di sportivi in generale e di calciatori nello specifico riguardino la mancanza di risultati. Gli interventi possono toccare vari aspetti (ansia, concentrazione, gestione dello stress, ecc), ma è necessario e fondamentale la circolarità del lavoro. Si presentano come atleti ma sono prima di tutto persone e, se da un lato è importante intervenire sullo sportivo, dall’altro è opportuno che il lavoro dello psicologo dello sport tenga in considerazione l’individuo nella sua totalità di esperienze vissute e peculiarità che le rendono unico.

La mente può fare più del fisico

Cosa significa? Significa che la componente mentale non è più sottovalutata e, se allenata adeguatamente, può portare ad ottenere ottime prestazioni e grandi risultati sportivi. Così come si allenano la componente fisica, tecnica e tattica, si può allenare anche quella mentale. Credere che la Psicologia dello Sport non sia funzionale alla performance è come credere che una preparazione fisica non serva per allenare i propri muscoli.
Qualsiasi atleta, per esprimersi al meglio, deve essere consapevole dello stretto legame tra lo sport che pratica e la sua "psicologia". Il segreto di molti "campioni", infatti, è proprio la consulenza psicologica professionale.  
L’atleta professionista migliora se comprende che la sua stagione, i risultati e la singola prestazione sono influenzate dalle percezioni psicologiche che vive. La consulenza psicologica sportiva consente quindi di migliorare il proprio approccio mentale.

Gli obiettivi


Lo psicologo dello sport aiuta l’atleta a:


  • migliorare la capacità di rendimento e la prontezza rappresentata dagli impulsi, dai sentimenti, dalla volontà;
  • trattare i sintomi e i disagi come l'ansia da prestazione agonistica, la depressione, il panico, i disturbi alimentari;
  • gestire le emozioni;
  • prepararsi alle gare con il giusto approccio mentale;
  • approfondire la conoscenza della personalità per esprimersi al meglio. 



L’intervento psicologico


Ogni intervento dovrà essere modellato sull’atleta stesso tenendo conto della singolarità di ogni situazione. Ad esempio, per i giovani atleti la “Valutazione del Potenziale” è propedeutica all’eventuale intervento di “Mental Training” finalizzata al potenziamento della prestazione ed al superamento di eventuali criticità personali. L’intervento psicologico mira a:

  • perfezionare la propria pratica sportiva;
  • gestire situazioni psichiche intense come l'aggressività, gli stati d'ansia, le pressioni del “risultato obbligato”;
  • incrementare il senso di autostima;
  • ridurre i cali di concentrazione o di rendimento nella fase conclusiva della stagione.


Monitoraggio a 360°

Lo Psicologo dello Sport studia le varie componenti del fenomeno sportivo, effettua l'esame soggettivo con colloqui, test, osservazioni dirette sul campo e strumenti specifici; segue l'atleta a 360°, dall'allenamento ai rapporti di squadra, dalle reazioni emotive (come il successo o l'insuccesso) all'ansia da prestazione o all'obbligo del risultato.
La Psicologia dello Sport è funzionale per tutti gli atleti, professionisti e non, che vogliono ottimizzare le proprie prestazioni ed il proprio benessere; per i team che vogliono risolvere problematiche collettive e costruire una mentalità vincente; per gli atleti che devono elaborare un infortunio oppure riprendere dopo un periodo di stop.

Temi trattabili in un percorso di Mental Training


1. Presentazione dell’intervento di Mental Training
2. Tecniche di rilassamento e di visualizzazione (Training Autogeno)
3. Formazione degli obiettivi
4. Valutazione in Psicologia dello Sport
5. Comunicazione atleti-allenatore-dirigenti
6. Profili di gestione dello stress
7. Dialogo interno (pensieri positivi e negativi)
8. Fattori di distrazione
9. Attenzione
10. Concentrazione
11. Motivazione
12. Autostima
13. Gestione degli infortuni
14. Gestione dell’ansia e dello stress
15. Pre-gara, la routine dell’atleta
16. Analisi delle gare
17. Uso mezzi tecnologici (realtà virtuale)

Testimonianze

Ho conosciuto Stefano grazie alla mia agenzia di rappresentanza. Inizialmente, non sapevo neanche cosa fosse uno Psicologo dello Sport. Mi ha illustrato che cosa potevamo fare insieme e ho iniziato a lavorare con lui. Ho iniziato a capire quanto fosse importante allenare la mente e quanto può condizionare la mia prestazione. Sono molto soddisfatto del percorso che sto facendo e curioso di quanto ancora posso scoprire. Grazie”.

Calciatore professionista - 24 anni

“Sono alla fine della mia carriera. Da un po’ di tempo mi sono reso conto che la mia vita, da qui a poco, cambierà drasticamente. Sono andato in grande difficoltà. Ho sempre vissuto il campo, gli allenamenti e la domenica come unico pensiero. La notorietà mi ha facilitato tante cose. Quando però non sei più all’apice iniziano a guardarti con occhi diversi: ho iniziato a pagare tutti i conti, a rispettare tutte le file. Sono andato in depressione, non perché volessi agevolazioni ma semplicemente perché la ‘normalità’ era un cambiamento al quale non ero pronto. Grazie a Stefano e al percorso fatto insieme ho iniziato a guardarmi come ‘persona’”.

Ex calciatore professionista - 36 anni

“Ho deciso di contattare il Dott. Torroni perché vedevo mia figlia cambiare e non divertirsi più. Io e mio marito non sapevamo più cosa fare e che pensare: trovava scuse per evitare gli allenamenti e il giorno della gara era impossibile farla uscire di casa. Da quando ha iniziato gli incontri, ho notato dei grandi passi in avanti, è molto più tranquilla e serena. Spero le possa servire non tanto per migliorare tempi o piazzamenti, quanto per ritrovare sicurezza in se stessa”. 

Genitore nuotatrice minorenne

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